Quasi nessuno lo nota, ma al supermercato c’è un dettaglio nascosto che ti fa spendere di più senza accorgertene.
Negli ultimi anni i prezzi dei prodotti al supermercato – e non solo – sono aumentati sensibilmente. Colpa innanzitutto dell’inflazione che ha impoverito moltissime famiglie. Basta osservare il carrello della spesa per renderci conto di come lo scontrino sia aumentato, mentre gli acquisti siano rimasti grossomodo gli stessi o, addirittura, si siano ridotti.
A tutto ciò si aggiungono, poi, le diverse strategie di marketing, finalizzate proprio a farci spendere di più senza che noi ce ne accorgiamo. In particolare, c’è un dettaglio nascosto che quasi nessuno nota, ma che a fine mese fa davvero la differenza. Ecco di che cosa si tratta.
Una delle tecniche più utilizzate negli ultimi tempi dai supermercati e dalle aziende che producono generi alimentari e prodotti per la casa è la cosiddetta shrinkflation. Sai già di che cosa si tratta? Quasi nessuno se ne accorge, ma moltissimi degli articoli che acquistiamo ogni giorno continuano a costare come in passato (o addirittura di più), mentre la quantità è diminuita. Di solito le variazioni sono minime, così da passare inosservate. Intanto, però, i consumatori perdono soldi.
L’espressione shrinkflation, tradotta in italiano come “sgrammatura”, deriva dall’unione di due termini inglesi: il verbo “to shrink”, ovvero restringere, e la parola “inflation”, cioè inflazione. Un fenomeno che consiste nella tendenza a ridurre la quantità di prodotto all’interno delle confezioni, mantenendo il prezzo sostanzialmente invariato. In altri casi, invece, il prezzo aumenta, mentre il contenuto diminuisce.
È chiaramente un modo per aumentare i prezzi in maniera poco trasparente, nella speranza che un consumatore poco attento non se ne accorga. Le variazioni di solito coincidono con pochi millilitri o grammi, ma tale espediente sottintende un cambiamento al litro o al chilo anche superiore al 30%. Tale meccanismo viene applicato su tantissimi prodotti diversi. Dai detersivi per i piatti alle patatine, alla birra e ai surgelati. Niente sembra essere stato risparmiato.
Ciò che rende così efficace la shrinkflation è il fatto che di norma i clienti sono più sensibili all’aumento dei prezzi e meno alla riduzione del quantitativo di prodotto. Anche perché i costi sono espressi chiaramente sui cartellini esposti sugli scaffali, mentre la quantità di prodotto si trova solo sull’etichetta posta sul retro delle singole confezioni e quasi nessuno la guarda mai. Soprattutto se si tratta di un articolo che siamo abituati ad acquistare.
Questo dettaglio nascosto, però, ci fa perdere ogni mese tantissimi soldi. Se, quindi, vuoi evitare che ciò accada, la prossima volta che andrai al supermercato ricordati di controllare il retro delle confezioni per sapere se c’è stata effettivamente qualche variazione di prezzo non espressamente dichiarata.
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