Pensioni, la novità che non ci voleva: questi contributi non saranno più utilizzabili

Un’altra stangata in arrivo per tanti lavoratori: determinati contributi non verranno più considerati utili ai fini della pensione. Molti dovranno lavorare ancora qualche anno.

Sei convinto di avere tutti i requisiti in regola per l’accesso alla pensione eppure l’Inps ti ha respinto la domanda? E’ quello che potrebbe accadere a molti nei prossimi mesi: certi contributi, infatti, non saranno più considerati utili per poter lasciare il lavoro e ricevere il tanto sospirato assegno dell’Inps.

uomo preoccupato seduto sul divano con una mano sulla fronte
Pensioni, la novità che non ci voleva: questi contributi non saranno più utilizzabili/portalevaldorcia.it

Sono tante le persone che non vedono l’ora di lasciare il lavoro e dedicarsi alla famiglia, ai propri hobbies, ai nipotini magari. Insomma sono tanti i lavoratori che aspettano con ansia l’arrivo dell’età per poter accedere alla pensione. Come tutti sappiamo, per poter andare in pensione conta non solo l’età ma anche i contributi.

I contributi, infatti, sono fondamentali non solo per l’importo dell’assegno previdenziale che andremo a ricevere ma pure per l’accesso stesso alla pensione. Sono ancora più fondamentali dell’età: ci sono misure pensionistiche che non hanno il requisito anagrafico – pensiamo, ad esempio, alla pensione anticipata ordinaria – ma tutte richiedono di aver maturato un minimo di contributi. Ebbene certi contributi, però, non saranno più considerati validi.

Pensione anticipata: questi contributi sono inutili

Brutta stangata per tantissimi lavoratori che speravano di poter lasciare la pensione con qualche anno di anticipo: determinati contributi non sono più validi. Di conseguenza, molti dovranno continuare a timbrare il cartellino ancora per un po’. Vediamo tutto nei dettagli.

uomo seduto alla scrivano con una mano sulla testa
Pensione anticipata: questi contributi sono inutili/portalevaldorcia.it

Oltre alla pensione anticipata ordinaria – che prevede l’uscita dal lavoro a qualunque età purché i contributi siano pari almeno a 42 anni e 10 mesi per gli uomini o 41 anni e 10 mesi per le donne – c’è un’altra misura di pensione anticipata assolutamente vantaggiosa: la pensione anticipata contributiva. Quest’ultima misura permette di uscire dal lavoro con soli 20 anni di contributi e ad appena 64 anni anziché a 67: ben tre anni di anticipo sulla tabella di marcia.

La pensione anticipata contributiva si rivolge solo ai lavoratori contributivi puri: coloro che non hanno nemmeno un solo contributo antecedente al 1996, anno in cui gli assegni previdenziali hanno cominciato ad essere calcolati con il sistema contributivo e non più con il sistema retributivo. La brutta notizia è che, per poter sfruttare questa misura, tutti i contributi devono essere effettivi: i contributi figurativi non valgono.

donna con espressione preoccupata e una mano sotto al mento
Certi contributi sono inutili per la pensione anticipata contributiva/portalevaldorcia.it

A stabilirlo è stata una recente sentenza della Corte di Cassazione: precisamente la sentenza 27910 dello scorso 20 ottobre. Con il termine “contributi figurativi” s’intendono quelli versati anche in periodi in cui il soggetto non lavorava: malattia, congedi con la la Legge 104, cassa integrazione, periodi di disoccupazione, cariche politiche. Ricordiamo, infine, che, per poter accedere alla pensione a soli 64 anni, oltre ad aver maturato minimo 20 anni di contributi tutti effettivi, è necessario anche che l’assegno pensionistico sia pari almeno a:

  • 3 volte l’importo dell’assegno sociale per gli uomini e le donne senza figli;
  • 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale per le donne con un solo figlio;
  • 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale per le donne con due o più figli.
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